Rassegna stampa

Orobie parla della serata degustazione degli champagne Napoléon

RASSEGNA STAMPA

Serata degustazione champagne Napoléon

Il magazine Orobie racconta la serata degustazione dedicata allo champagne Napoléon.

Champagne e Napoleone sono fra i simboli più famosi della “grandeur” francese. Uniti, poi, sono il “non plus ultra”. Ed è anche per questo che lo champagne Napoléon riceve certamente un traino non di poco conto da un nome così universalmente conosciuto. Ma, ovviamente, non basta il nome. E l’apprezzamento dei degustatori alla serata promossa all’enobistrò Al Carroponte di Bergamo è andato alla sostanza più che al nome. “Mineralità”, “freschezza”, “acidità”, “struttura”, questi i termini più usati nella presentazione e anche nei giudizi degli appassionati.

La presentazione

Il prodotto – presentato da Sébastien Petiteaux direttore commerciale di Napoléon, da Michele Jahr, importatore in esclusiva dello stesso, che ha dato l’esclusiva per Bergamo a Giuseppe Taccolini e al direttore del “Carroponte” Oscar Mazzoleni  – non è del resto nuovo a Bergamo, come ha detto Mazzoleni ricordando l’indimenticabile Beppi Bellavita, fondatore de La Fenice e famoso per aver fatto conoscere a Bergamo Pata negra, Champagne, Cava e altri prodotti di alta qualità: “Ho questi prodotti nel cuore da 10 anni, da quando io e Beppi Bellavita li importavamo insieme. Amo la loro acidità e la grande struttura, che sono le caratteristiche distintive. Sono orgoglioso di poterli condividere e felice di proporli nella mia carta dei vini, nella quale saranno a breve presenti anche gli Oenothèque, ovvero gli speciali millesimati realizzati da Napoléon più di vent’anni fa” (foto Melillo). Per il tasting Oscar Mazzoleni ha studiato con il suo staff un menù di pesce e di carne allo scopo di esaltare le peculiarità delle etichette: il Tradition Brut (50% Chardonnay, 50% Pinot noir), il Rosé (45% Chardonnay, 55% Pinot noir), il Blanc de Blancs (100% Chardonnay), il Millésimé 2006 (50% Chardonnay, 50% Pinot noir).

champagne Napoléon

Photo credit: Riccardo Melillo

Al Carroponte